## page was renamed from Bici/Calabria2022/Privato <> == racconto == cose che non mi ricordo: * quand'e' che siamo andati per la ciclovia lagonegro-rotonda?Il primo giorno l'avevamo vicina da Lagonegro fino al lago Sirino ma non l'abbiamo quasi mai presa === da sapri === per lagonegro e' caldo ma c'era una bella aria, siamo saliti da sapri. Il farmacista all'angolo (che ci vende la crema corpo) ride a delle battute che boh. Li' vicino c'e' il bar la calcarara (o qualcosa del genere) il bar e' bello, lui non ha voglia di vivere. dopo, serve fare un tratto della "strada piu' frequentata della basilicata". Onestamente, non ci passa nessuno. A lagonegro compriamo la carne dal macellaio, un po' di frutta, andiamo avanti. Cerchiamo di prendere la ciclovia, ma e' segnalata malissimo. Per fortuna ad un certo punto ci aiutano. La ciclovia non e' che sia sta gran svolta: passa vicino alla strada, che comunque non e' trafficata, e almeno ha il fondo buono. Pero' passare nelle gallerie ferroviarie e' davvero bello (e fresco)! al lago sirino ci fermiamo. Il lago e' carino ma chiaramente non balneabile ne' adatto per rinfrescarsi piu' di tanto, è un laghetto con i getti d'acqua. Si dorme nel parco pubblico vivcino alla chiesetta che fa "stang" a ogni ora. Quando sembrava ormai tutto buio, accendono i fari (e notiamo anche le telecamere di sorveglianza) Poco prima del lago c'è una zona camper non male. Bo fa storie che gli fa male il ginocchio. === dal parco del lago sirino === passando in un paesino (Castelluccio inferiore) si buca con una spina d'acacia. durante la sosta ci offrono acqua e aiuto. Vediamo un impianto a biomassa. Dopo di esso passiamo accanto ad un fiume (Mercure), scendiamo giu' per rinfrescarci, ma decidiamo di non farci il bagno perche' vediamo molti camion e temiamo per la pulizia dell'acqua. Il giorno dopo ci dicono che in passato e' stato inquinato ma ora e' ok. Passiamo davanti allo stabilimento dell'acqua della sanbenedetto, li troviamo con bandiere sindacali: il giorno dopo scopriremo, al bar di Torno, che erano in sciopero, motivo per cui non c'era quasi traffico (a quanto pare solitamente passano molti camion). Questa zona è parecchio deserta! Viggianello se la tira come se fosse il posto piu' bello del mondo: non lo è. Una signora ci attacca una pezza con un altissimo rapporto di parole sue su parole nostre. I suoi figli sono dei miti, ma non se li ricorda bene proprio tutti. In paese c'e' una fontanella da cui l'acqua esce molto calda. Prima del paese saremmo potuti andare al lago, ma non avevamo voglia di fare sta deviazione === da viggianello === Da viggianello saliamo e saliamo. a Torno il simpatico barista ci racconta dello sciopero all'impianto dell'acqua per ottenere dei soldi previsti dal contratto ma mai ricevuti. Torno è praticamente un tornante, forse due. In generale, la tappa di oggi è molto vuota. Passiamo il bivio per colle dell'impiso, andiamo avanti per san severino. Ad una curva (comune di vigianello, ma ormai piu' vicini a san severino) c'e' un bar che e' casa di due vecchi. Ci si mettono in due per farci un cappuccino, ottenendo una cosa indistinta. Il bar è molto bello, pare davvero di stare a casa loro, nel bene e nel male. San Severino è carina. Un signore capisce il nostro stato civile dall'assenza di fede. Ci racconta degli aneddoti non del tutto comprensibili sulla sua vita di camionista. Andiamo al suo forno preferito a comprare il pane, poi ce ne andiamo a Bosco Magnano, anche se forse non saremmo dovuti andare lì, ma tutti ne parlavano bene, e il nome è simile a Mezzana Frido (?)... Posto bellissimo, fresco, acqua, ci facciamo il bagno mentre due tizi con il solo ausilio di chitarra e voce si impegnano a rendere tutto una noia mortale. Lì realizziamo che mezzana frido non è di strada, allora torniamo a san severino, compriamo la frutta da un fruttivendolo... particolare. Ce ne andiamo ora per Mezzana Frido, paesino a due passi dalle sorgenti del frido, freddissime, sarebbe forse stata una ottima sosta bagno ma ormai e' molto tardi, pedaliamo fino all'ultimo barlume di luce, ci fermiamo a cazzo di cane e dormiamo come si può, tanto "chi vuoi che ci passi di qui?" (risposta: tutto il mondo). Prima di andare a letto passano delle mucche di ritorno a casa e si fermano per guardarci a lungo. Non le stiamo antipatiche. I cani del borghetto accanto abbaiano un po e all'indomani gli incontreremo. Sono sciolti, ma si superano senza difficoltà, come d'altronde tutti gli altri cani che vedremo nel Pollino (popchi comunque) === venerdi': da Varco === Ci svegliamo prestissimo per salire con il fresco. Andiamo bene in salita, che e' dura (600m ca.)ma fattibile, anche con un solo succo di albicocca in corpo. Alle 10.30 circa siamo all'altopiano di Visitone, bellissimo. C'e' una fonte. Il bar "la baita" e' chiuso. Stiamo li' per un po' e proseguiamo. La salita di colle dell'impiso e' ancora piu' tosta, alcuni pezzi li dobbiamo fare a spinta. Mangiamo dei lamponi (raccolti da Ba mentre Bo era troppo accaldato per muovere un dito) Ad un altro altopiano troviamo un chioschetto in cui farci un caffe' un dolce e un panino. Del resto era ben segnalato che c'era e che era aperto. Tante mucche con corna diverse, alcune a manubrio da harley, altre più quelli della bici di Ba, vitellini, mucche con la papagorgia... La strada scende forte per Morano, passando per campotenese, bellissimo. A morano calabro (paese carino) la tipa del supermarket ci prende in simpatia perche' gli ricordiamo il figlio, e ci regala tante cose e rimane aperta per noi. Per un giorno sfioriamo il concerto della Rettore, che sarebbe stato in piazza... giorgio almirante. eh. andiamo a dormire fuori dal paese, vicini al cimitero, durante la festa del paese chi ci passa? giusto la gente per scopare. un po' di movimento invece c'è, passa qualche tipo forse losco, in sottofondo vari motorini ma ci sono i fuochi d'artificio per la festa del paese. Dal cimitero sia col tramonto che con i fuochi il paese sembra una sorta di presepre con castello, arroccato e con le montagne dietro.Molto bello. === da Morano === Ci svegliamo prestissimo perché vogliamo evitare il caldo, alle 6.40 siamo gia' in sella... ma c'e' una ruota bucata. Il cambio della camera d'aria ci porta via parecchio tempo ed energie mentali, fortuna che avevamo dei succhi, si riparte che sono le 7.30. Andiamo a Saracena, dove incontriamo al bar il nostro piu' grande fan, un pirata saraceno che finira' poi in una costellazione appoggiata al grande carro. La strada verso Altomonte ha un po' di sliscendi e troviamo un cartello di divieto bici e ciclomotri per la strada più comodoa e che segue la ciclovia deiParchi. Rivedremo in altri momenti questi fuorvianti e contrastanti cartelli, per adesso ce ne freghiamo. Lungo questa strada dissesstata troveremo le uniche persone che stanno appiccicando un fuoco, ma in modo controllato per ragioni di agricoltura. Da li' per Altomonte, dove ci sbraghiamo sulla panchina della piazza, laviamo i panni e stendiamo, non facciamo per niente scandalo. Fa un caldo pazzesco, in giro c'e' solo lo scemo del villaggio che cerca di parlare con noi. Bo è catatonico. Fino alle 18 sara' impossibile ripartire, Bo si rende conto che il casco senza bandana gli ha cotto la testa, si lamenta per il caldo e batte i piedi, ma il sole non cambia idea. Andiamo in farmacia a comprare altra crema solare, e compriamo anche del cibo dal fruttarolo vicino alla piazza. l'antico bar dello sport e' in realta' un posto unz unz che fa il caffe' freddo in blocchi semighiacciati (perche' non ci mette lo zucchero). Ci facciamo un giro, il paese e' bello ma e' caldissimo. Partiamo in discesa, passiamo vicino al lago comunale (posto sosta papabile), andiamo avanti pero' fino a raggiungere lo sbarramento dell'Esaro. E' una zona coltivatissima, ma a piccoli appezzamenti. Dormiamo vicino a una villa romana, a quantopare fra ale più importanti della Calabria, che ci conferma che piccoli appezzamenti = zona di coltivazione antica. Le zanzare non ci ammazzano, ma appena cade il sole si accendono i fari vicino e dobbiamo spostare la tenda...a una zona piena di spine. Bo dorme senza materessino per paura di bucarlo, Ba se la gioca "ho già bucato abbastanza" e gli dice bene. === domenica: dal lago Esaro === quando ripartiamo una ruota di Bo e' sgonfia... ma non bucata! brivido! sollevati andiamo avanti, attraversiamo la diga, e' caldissimo. I bordi del lago artificiale sono tutti bruciati, d'altronde da quando siamo arrivati in Calabria si è vista la differenza. Di strada passiamo da Roggiano Gravina, paesino che non abbiamo visto davvero, a parte il bivio. arrivando vediamo le scritte elettorali del PSIUP. Ne terremo conto alle prossime elezioni, grazie. Andiamo al bar, per i cornetti buoni bisogna aspettare 13 minuti, ma Bo c'ha le fregole, quindi ci prendiamo quello che hanno, andiamo in un bagno che non chiude, scopriamo che un tizio nel bar c'aveva il covid ma andava in giro comunque, poi nell'attesa dei tipi non molto simpatici ci hanno attaccato una pezza. il peggiore di loro diceva che laino era il top e tutto il resto una merda, e che sul pollino c'era il condor. Tu ti credi che il condor sta solo sulle ande? eh no, sta pure a laino. Raggiungiamo dei paesi piuttosto spersi sotto al sole. Al primo bar non mi ricordo, al secondo (vicino la ferrovia) un nostro fan ci offre la colazione, ci fa domande sulle distanze, mentre il suo amico e' interessato al tema campeggio libero, che lui vorrebbe fare col gippino.Il posto è buffo, sembra un bar-borghetto di frontiera latinoamericano, vicino ad una ferrovia. Si riparte con un caldo incredibile per andare verso Bisignano. A bisignano cerchiamo posti freschi: alcuni ci indirizzano verso l'anfiteatro comunale, altri verso il santuario. Nonostante i dislivelli, li proviamo entrambi. Infatti prima siamo andati all'anfiteatro, che ok non era pessimo per il caldo, però era piuttosto zozzo. Il santuario e' un posto svolta, ventosissimo, con una fontana, nessuno intorno, alberi, WC a disposizione, possiamo farci la doccia e ripartire riposati. Ripartiamo dopo parecchio tempo alla volta di Acri. Ad Acri prendiamo un calzone e un tipo ci spinge il suo bnb dicendo che fare campeggio libero si puo' certo, basta scegliere tra dormire appoggiati ai cassonetti, o per terra, oppure affrontare i cani randagi, che qui sono un problema. Noi lo ignoriamo, ripartiamo, prendiamo via della Sila, e in effetti becchiamo un gruppo di randagi che ci sbarrano la strada. Torniamo giu' con la coda tra le gambe, in pizzeria chiediamo un aiuto (il profeta se ne è andato per fortuna), alla fine l'unica e' pagare 30euro a testa per andare all'hotel Supersonic. Ad acri non sono stupiti del fatto che siamo in bici, sono passati diversi ciclisti per una 24h in tempi passati che dormivano anche sui marciapiedi, in confronto noi siamo dei lord. === da Acri === al bar chiacchieriamo con un ciclista. ci spiega che i cani randagi non sono un problema (cci sua), ma se proprio capita, lui si tiene i raudi a portata, e si è incollato una striscetta di carta abrasiva sul manubrio, così da poterli lanciare con una mano sola. Tipico dei posti in cui i cani non sono un problema. rifacciamo la via della sila, stavolta niente cani a sbarrarci la strada. La strada sale un po' e poi inizia un sali scendi in mezzo a campi coltivati a grano. Raggiungiamo il lago Cecita, a cui non ci fermiamo. Da qui in poi: benvenuti in Sila. Vicino al lago il paesaggio è cambiato, campi di fieno e mucche bianche, le case, con copertura di legno e tetto spiovente, sembrano della norvegia o dell'alabama. Coniamo il termine Calabama, altro che Calafrica. Un incontro ravvicinato con un cane-guardiano territoriale ci predisporrà al disagio. Per fortuna una macchina si ferma ad aiutarci e scortarci per un pochino. Il passaggio nei paraggi di Camigliatella ci crea un po' di confusione stradale: non ci tornano i conti, c'è una superstrada in più. Qualcuno ha fatto le superstrade dopo che hanno stampato la nostra mappa! Siamo abbastanza indecisi su che strada fare, Bo non ci capisce niente, Ba prende l'iniziativa, anzi no: vorrebbe fare la superstrada ma alla fine andiamo per la bella stradina che gli passa parallela, tutta fresca, boscosa, curvette, bellissima. La strada inizia e c'è subito una bella fontana fresca. Un tizio davanti a noi ha 10 bottiglie, le deve riempire tutte, l'acqua esce piano. A malapena risponde al nostro saluto. I bambini in macchina rimangono in macchina. Gli chiediamo delle cose e ci risponde il minimo indispensabile. Più avanti per la strada, la sensazione di stare in un racconto di Landsdale si accentua. ALtro incontro ravvicinato con quadrupede territoriaele (molto più incazzato di quello prima, e senza casa nei paraggi) e il suo compagno Puzz'emuorto, un cagnone nero che puzza di carogna. Arriviamo a un bivio alla croce di Megara (o di megera, per noi), c'è un chioschetto di frutta formaggi e altro e in previsione di una richiesta sostanotte, Ba decide unilateralmente di fermarsi e comprare delle cose. Quando chiediamo se possiamo rimanere a dormire in zona ci dicono di sì ma il posto proposto è...assurdo. Un insieme di 4 case e una chiesa un po' Calabama con una piazzetta in mezzo. La piazza è piena di spazzatura e schifo degli stessi abitanti del borghetto e ci sono 7 cani né randagi né di proprietà ma le cui pulci si vedono lontane un miglio. Interdetti decidiamo di fare un salto al parco dei Giganti della Sila che si trova vicino, alla peggio si può sempre tornare sempre là. Il parco dei Giganti è chiuso e lo spaevamo ma ci sono dei cartelli del FAI, di divieto e delle telecamere che ci rassicurano di essere tornati alla civiltà. Ci sono pure dei tavolini dell'osteria del parco, chiusa pure lei, la fontana, i Sebac...insomma una svolta!MA...mentre Ba usufruisce dei Sebac, Bo si precipita in un'altro wc chimico fuggendo da due cani. Dinanzi la proposettiva di passare la notte in un Sebac, sperienza molto Extreme-Sila, si decide di affrontare la situazione con coraggio. Alla fine i due cani, Biondo e Zoppo, ci addotteranno e dal mutuo rispetto passeremo la notte tranquilli, in cambio di qualche avanzo di ricotta, voci rasserenanti e ognuno al suo posto. === dalla croce di megara (giganti della sila) === Passiamo per il centro visita cupone, luogo di raduno delle migliori intelligenze della zona. Barman esperti, finanza spericolata, informazioni preziose sugli animali della zona (quali gli elefanti). Il PR della biglietteria del parco si lascia sfuggire che loro possiedono una macchina del tempo. andiamo al lago arvo, che e' un posto molto turistico. comunque molto bello, l'acqua è alla temperatura perfetta, forse grazie all'immissione di rifiuti liquidi di provenienza umana. Gli aspiranti canottieri hanno ancora molto da aspirare: destra-destra-sinis-des-des-sinistraa. l'autospurgo rende l'esperienza completa per tutti e 5 i sensi. da li' ripartiamo e andiamo verso il lago ampollino. dormiamo molto vicino al lago ampollino. nella notte vediamo una stella cadente incredibile: si nota proprio che brucia, grandissima, fa una scia mai vista prima. === dal lago Ampollino === andiamo a taverna. il paese e' carino. il macellaio sostiene che dovremmo comprare le salsicce piccanti, non quelle dolci. del resto, non sono piccanti. che te ne fai di quelle dolci se ci sono le piccanti? la strada dopo taverna e' piacevole, ma i punti campeggiabili non sono molti. in particolare, la chiesa di termine, oltre ad essere parecchio lontana, non è campeggiabile: lo spazio a lato della chiesa, che chissa', magari un tempo... ora e' stato squattato da una pizzeria costruita con lamiere di scarto, e sembra un tuttuno con la chiesa. troviamo un posto che sembra perfetto, poi scopriremo che un cane ritiene di essere il legale proprietario di quel territorio e che il nostro destino e' di morire sotto le sue fauci. per fortuna ad una certa cambia idea, sfogandosi con tutti i cani del vicinato. === dalla tana del cane === scendiamo a catanzaro lido, ovviamente la parte finale e' su strade trafficate ma accettabili. Ripartiamo dalla stazione di catanzaro lido, prendendo il treno per lamezia terme e da li' un intercity. == tecnicaglia == Vedi anche [[Bici/GranSasso2021/Tecnica]] tenda: * la tenda rossa è davvero molto visibile! sarebbe bello avere una roba più sobria che non sparaflashi * se avessimo un telo in piu', anche piccolo, potremmo montare la tenda sul presto (nei casi in cui ha senso farlo, almeno) e usare quello piccolo come poggiaculo. Quando dobbiamo nasconderci di piu', potremmo usarlo per coprire la tenda e renderla un po' meno in vista. * in calabria fa freddo! altro che! ok va bene abbiamo avuto anche delle tappe torride, ma comunque di notte fa freddino. col sacco a pelo indicato per 15°C di comfort (decathlon) si sente freddo * non abbiamo mai usato l'amaca * il cuscino gonfiabile sarebbe comodo, ma gonfiarlo con la pompa è abbastanza un accollo bici: * si, le camere d'aria fanno comodo. ancora meglio se sono compatibili con tutte le ruote. * i copertoni di tutte le bici sono abbastanza arrivati, famo che li cambiamo prima o poi * [[Cose/Bici/Violenza]] ha una postura un po' antipatica e forse andrebbe risistemata un pochino, per esempio alzando il manubrio cucina: * il concentrato di pomodoro e' una buona svolta: e' come avere la passata, allungandolo. ovviamente serve l'acqua, che pero' a volte si puo' trovare in loco. sarebbe il top trovarne delle confezioni piccoline proprio. il tubetto classico sono cirac 150g, magari uno da 70... insomma e' comodo quando serve una base acquosa per non fare attaccare le cose. Forse il top sarebbe avere delle bustine piccole, tipo quelle del ketchup. * le bustine di olio usa e getta sono comode! * il barattolo della [[Cose/Spiritiera|spiritiera]] chiude bene, l'alcol non va via, ottimo * dato che portiamo con noi sempre molta frutta e verdura, forse avere dei contenitori per spappolarli meno sarebbe buono vestiario: * le scarpe semiaperte sono comode (nei posti caldi) e ci si pedala bene! * il sapone solido è ottimo, sarebbe ancora meglio usare quella specie di carta di roccia: è sufficientemente porosa da permetterti di mettere a posto il sapone più facilmente, ma abbastanza impermeabile da renderlo gestibile